martedì, dicembre 06, 2005

I furbetti dell'atomino

Ieri sera stavo facendo un giro sui siti web che trattano di nuove tecnologie, internet, computer, quando sono "inciampato" su una notizia che mai mi sarei aspettato di trovare.
Non che i siti specializzati non trattino di solito questi argomenti (The Register, che è un po' la Bibbia online per uno che voglia sapere TUTTO, ma proprio TUTTO di nuove tecnologie, non si lascia sfuggire una notizia sulle polemiche relative alle staminali ed addirittura molte volte ci fa sapere cosa sta accadendo in America riguardo al dibattito Darwin-ID), ma roba del genere non l'avevo mai sentita.
Si parla di nanotecnologie e di come il loro uso potrebbe essere "immorale" in un futuro prossimo venturo : per questo molti "scienziati" si stanno dando da fare affinché le legislazioni dei paesi inizino a mettere dei freni allo sviluppo e all'utilizzo di nanotecnologie (purtroppo non riesco a ritrovare dove ho letto questa roba : mi sembra che sia proprio "The Register", ma forse l'hanno "archiviata"! boh).
Io non voglio dare un giudizio affrettato sulla vicenda in sé, perché uno dovrebbe avere in mano tutti gli elementi per discernere cosa ci sia di male nello sviluppare robot invisibili o invece nell'utilizzarli per lo spionaggio : sicuramente gli scienziati non si riferivano a questo.
E ad onor del vero bisogna tenere in mente anche le complicazioni economiche dietro a questi appelli.
Però guardandola su un piano scevro da doppi o tripli pensieri la notizia fa
piacere : almeno a me, che sostituirei robot e computer ovunque fosse possibile.
Vuol dire che il genere umano e quello "scienziatesco" non deve ancora
estinguersi per manifesta "stupidità".
Vuol dire, in parole ancora più semplici, che prima di fare qualcosa ci si domanda seppoi la si possa controllare, il ché non implica che non bisogna farla, ma semplicemente che non si è schiavi del proprio pensiero.
E questo non può che essere un bene!
Quello che mi domando è, a questo punto, quanto pesi negativamente il giudizio della Chiesa nel mondo e in Italia : non voglio fare la vittima, però è vero o no che molti formano un giudizio (a favore) proprio in base alla posizione che i vescovi assumono (contro)?
E' vero o no che prevale ancora in molti l'ideologia marxista per cui la Chiesa viene vista come una droga da combattere ?
Ed è vero sì o no che la quantità di cattolici che prendono posizioni in linea con la Chiesa e solo perché lo dice quest'Ultima è nettamente inferiore a quelli che si fanno un'idea contraria proprio perché di mezzo ci sono i preti ?

Parliamoci chiaro : oggi la Chiesa è un "Peso" anche per molti atei che pur condividendone le posizioni numerose volte vengono bruciati sul rogo in quanto "baciapile" !
Ma tutto ciò non è solo il segno di un'intransigenza e di un retaggio culturale illiberale ?
La regola vorrebbe che la Chiesa (o i partiti, o il sindacato, o i parenti) parlasse e chi proprio non sa nulla (NON TUTTI QUINDI, solo quelli che non hanno possibilità di approfondire!) di una determinata questione si affidi alle parole di coloro di cui ci si fida (l'optimum sarebbe che ognuno avesse una cultura tale da poter sapere TUTTO di TUTTO, ma chi è che al giorno d'oggi con i temi in ballo può dirsi così preparato ?).
Involontariamente perché non era questo lo scopo del post chiudo con l'editoriale di Ferrara : davvero siamo arrivati al punto che bisogna scrivere "non è colpa nostra se oggi ci troviamo sulle posizioni dei vescovi" ?
Aggiungendo ad onor del vero che, almeno in Italia, da quando D'Alema e Fassino hanno detto di essere cattolici, le cose sembrano andare leggermente meglio.

Insomma 'sti pretacci vengono sentiti o no come un "fardello" per chi deve combattere a loro fianco ?
Amen

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se posso aggiungere, ci sta anche che qualcuno credente, pur essendosi fatto un opinione differente da quella della Chiesa su un determinato argomento, decida con tutta la propria libertà di seguire le indicazione della stessa; questo non vuol dire seguire stile pecora, ma decidere secondo il criterio di autorità, "fidarsi" di una istituzione (in realtà di persone in fin dei conti) che si riconosce possano capire e interpretare in maniera più giusta della nostra. Fare queste scelte perlomeno significa mettere in discussione il proprio punto di vista, approfondire l'argomento e non semplicemente affermare son opro o contro a priori.

Ciao

Anonimo ha detto...

www.estropico.com

Anonimo ha detto...

SGS la tua precisazione è davvero utile perché completa il mio post!
Certo quando uno cambia idea non è certo sempre per subalternità.
Purtroppo non sono riuscito a focalizzare bene il mio pensiero : volevo intendere come ormai viviamo (o stiamo per superare solo da pochi mesi!) in un'epoca in cui il pregiudizio verso la Chiesa è talmente forte da parte di alcuni laici, da danneggiare loro stessi o cmq influenzarne in modo contra-se le scelte.
E questo è drammatico!

Astrolabio non conoscevo quel sito ma ora lo metto tra i miei preferiti subito e lo tengo d'occhio : non sapevo ve ne fossero di italiani!