venerdì, luglio 28, 2006

Franco Marini: la legge sono io

PREMESSA: oggi sono lieto di ospitare il primo post di Corrado (alias Calimero) dopo la chiusura del suo blog. Per il momento Corrado non ha nessuna intenzione di riaprire il suo blog (speriamo che cambi idea) e quando e se vorrà postare verrà ospitato qui.
Se a settembre ancora non avrà cambiato idea questo diventerà un blog con due autori (anche se è un po' strano che il co-blogger sia più famoso del titolare del blog stesso... ma fa niente!).
Buona lettura!
_______________________________________________________


Stando a quel che ci raccontano le cronache parlamentari, il presidente del Senato Franco Marini è, tra gli uomini politici di primo piano, uno dei più attivi nel cercare ampie convergenze tra i partiti, nel tentativo di raffreddare il clima tra i poli e normalizzare la politica dell’alternanza. Nobile proposito, non c’è che dire, ovvio se proviene da un democristiano, un centrista, un uomo abituato alla concertazione, al confronto tra le parti. Eppure è stato proprio il presidente di Palazzo Madama il protagonista degli strappi più clamorosi in questo primo scorcio di legislatura.

28 giugno 2006: è in corso al Senato il dibattito sul decreto spacchetta-ministeri presentato dal governo, necessario per assegnare le nuove competenze a ministri e sottosegretari. Il regolamento prevede, all’articolo 93, che ogni senatore possa presentare prima dell’inizio della discussione una questione pregiudiziale oppure una questione sospensiva, cioè una richiesta che l’argomento del giorno non debba essere trattato, oppure che la discussione debba essere rinviata. L’articolo prosegue ordinando esplicitamente che la discussione non può proseguire se non dopo che il Senato si sia pronunciato sulle questioni poste dai parlamentari. E ora iniziano le cose strane: nel pomeriggio del 27 giugno i senatori Lucio Malan (FI), Giorgio Stracquadanio (Nuova Dc) e Andrea Pastore (FI) annunciano al presidente di turno, Gavino Angius, a voce in aula e per iscritto, di voler presentare il giorno successivo una questione pregiudiziale (i primi due) ed un’altra sospensiva (il terzo) prima della discussione del disegno di legge spacchetta-ministeri. Angius rassicura i tre circa il rispetto delle loro prerogative. Il giorno successivo, Franco Marini, al momento di affrontare le questioni dei tre senatori della CdL, non passa la parola a loro come il regolamento prevede, ma direttamente al governo. Un abuso vero e proprio nei confronti della minoranza e delle prerogative che il regolamento le concede, che il capogruppo dell’Ulivo Anna Finocchiaro descrive ai giornalisti, e senza alcuna vergogna, come una «diversa interpretazione regolamentare».

27 luglio 2006: è passato quasi un mese. Il governo pone la fiducia sul decreto che rinnova il nostro impegno militare all’estero. Sono noti a tutti i mal di pancia dell’estrema sinistra, e Romano Prodi ha deciso di blindare la propria maggioranza politica. La CdL, favorevole al decreto, non è affatto disposta a votare la sfiducia al governo dell’Unione; quindi, esce dall’aula per protesta, e anche per evitare di dover votare in ogni caso contro la proprio volontà (dando la fiducia all’esecutivo o negando il proprio consenso al decreto). In aula rimangono 159 senatori più il presidente Marini. Il quorum per rendere valido il voto è di 160 senatori (visto che quattro senatori dei 322 sono in missione, si deve computare la metà più uno dei restanti, appunto 160). Nel conteggio del quorum secondo il regolamento del Senato si calcolano solo i senatori che hanno votato – in questo caso 159, uno in meno dei senatori necessari. Franco Marini non ha preso parte al voto. Alle critiche della CdL, il presidente ha risposto: «il presidente del Senato non vota ma è presente quindi il quorum c'è e la votazione è regolare». E qui, con una votazione irregolare che in bocca al presunto garante di tutti diventa regolare, siamo al secondo stravolgimento delle regole in un mese.

La CdL, nella scorsa legislatura, aveva subito accuse di tutti i generi: dall’orrido uso dei pianisti (che al Senato, per quanto disdicevole, è ad ogni modo una pratica che resta nei limiti del regolamento), alle maggioranze blindate dalla fiducia, fino alla mancanza di volontà di dialogo e così via. Mai, però, la CdL, per quanto brutta, sporca e cattiva, era arrivata a tanto: l’Unione in appena due mesi ha reso il regolamento del Senato carta straccia, ha stravolto le regole scritte di uno dei due rami del parlamento con l’azione consapevole (non possiamo credere che Marini non conosca il regolamento dell’aula che presiede) della seconda carica dello stato. Ha calpestato i diritti normati e riconosciuti della minoranza. Tutto questo dovrebbe condurre ad una riflessione da parte del centrodestra.

Dialogo o barricate? E’ chiaro,oramai, che il Senato è divenuto il bivacco dei manipoli di Romano Prodi. La minoranza è umiliata contro il dettato del regolamento e la prassi parlamentare. La risposta alla domanda è una sola: barricate, fino al ripristino del gisto funzionamento di metà del parlamento, fino ad ora letteralmente sequestrato dai capricci procedurali del suo presidente.
Corrado

56 commenti:

Anonimo ha detto...

@ urgente

Anonimo ha detto...

Ottimissimo post,ottimissimo!

La nuova casa ti sta strettina, ma è meglio di niente :P

Anonimo ha detto...

Grande... io lo segnalerei su B4CdL...

Anonimo ha detto...

La casa è strettina perché Corrado dice sempre che si deve dimagrire ed invece...
Porca di una pxxxxxxxa, io ho ilcomputer rotto e sto navigando con un pentium 133mhz.
Quindi proprio oggi non posso bloggare né usare MSN.
PErò il post è veramente notevole.
Bella l'idea di metterlo su B4CDL.

Cmq se ora siamo in 2 mi toccherà pure migliorare il livello dei miei post altrimenti rinomineremo il blog "KORRADO" e sarò io a fargli da co-blogger.

PEr settembre sto pensando ad un template a 3colonne dove potrà trasferire le sue "cianfrusaglie".
D'altra parte se ti trovi SHEVCHENCO come co-blogger poi gli devi dare una "squadra" all'altezza!


Bella Corrà!!!!

Anonimo ha detto...

"potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli...potevo", e alla fine...l'hanno fatto!
bisognerebbe infrangere un tabù e salire sull'Aventino...non può essere solo la Sinistra a stare sulle barricate.
ma ancora più opportuno e far capire alla gente il motivo per cui sono necessarie, altrimenti, si rischia di lasciare per l'ennesima volta l'ultima parola ai comunisti indefessi!

Anonimo ha detto...

oddio, speriamo che questo blog non diventi una sorta di mughini-rocca bis :-D

comunque bel post, in più incendierei il parlamento, dato che ci siamo. Tanto a che serve? Lo usano come cazzo gli pare. A parti invertite avremmo avuto chilometri di girotondini scassapalle con la costituzione in mano.

Anonimo ha detto...

Diciamo pure che la nostra immagine sta decadendo...
Che figura fanno costoro con i cittadini, elettori e non ?
Sono tutti messaggi politici negativi che dimostrano la precarietà della coalizione.
E' una sofferenza, per loro che dovrebbero governare e dare stabilità al paese, per noi che dovremmo essere governati, senza colore o bandiera di partito.
Chiediamo la...fiducia ?

Anonimo ha detto...

WAT se vuoi ospito pure te così riequilibriamo l'anti-interismo berlusconista con la tua obiettività scevra da entusiasmi morattiani ;)))))))

Diventeresti il co-co-co-blogger: d'altra parte qua siamo ANTIMERITOCRATICI. Più si è famosi, più si è PRECARI!

Marco, ma che lo dici a me?
Io all'AVENTINO ci passo a piedi tutti i giorni: mi trovi sempre pronto ;))))

Anonimo ha detto...

che bello il mio primo post tutto storto :-)

Anonimo ha detto...

Ma il fatto che il presidente non faccia quorum, è una cosa di prassi o di regolamento? Io sul 108 e segg. non ho trovato alcun esplicito riferimento al fatto che non faccia quorum o che non debba partecipare alle votazioni. Magari mi sbaglio, ma penso sia una cosa di prassi..

Anonimo ha detto...

PS: mi era sfuggito l'argomento del contendere. Sinceramente, ma per voi far mancare un numero legale è più importante che finanziare la missione in Afghanistan?
Diciamo che sia mancato. Diciamo che Prodi mette la fiducia. Diciamo che cada. Vi è chiaro che il rifinanziamento ce lo si scorda? Non ho parole..

Anonimo ha detto...

Non scrivo su un blog con l'editing tutto centrato! La prossima volta voto Unione, scelgo l'Inter tra i suoi innumerevoli partiti, dovrebbe avere gli stessi voti dei DS.

Anonimo ha detto...

fabrizio, al questione è un'altra: chi non vota, non fa quorum. ergo, il presidente non ha votato, come prassi, quindi non fa quorum. sul finanziamento in afganistan, beh, non capisco prodi: avrebbe potuto avere 300 voti favorevoli al senato, per poi piegarsi, ponendo la fiducia, ai capricci di una dozzina di avanzi della storia. se uno i problemi se li va a cercare...

Anonimo ha detto...

wat, pare che ora il problema sia stato risolto

Anonimo ha detto...

Ho già detto che siamo passati ad un sistema monocamerale.

Diciamo che son partiti da 165 per passare a 160 e/o 159......quando arriveranno a 150 (:D) capiranno che si deve andare a casa.

O si aspetta o si fa casino sul serio, politico non incivile!

A parti invertite ci sarebbe un girotondo da Lampedusa ad Aosta.

Anonimo ha detto...

Corrà, per avere WAT come COCOCOBLOGGER sono disposto ad editargli a mano le singole parole in HTML e a colorarle una NERA e una AZZURRA!
;)))))))))

Anonimo ha detto...

Cmq oggi sto con un pentium 133 e la tastiera scassata... quindi faccio quello che posso!

Notate lafinezza del sottotitolo del blog...
;))))))))

Anonimo ha detto...

certo, una nera e una azzurra. e poi cantiamo insieme il coro dei bergamaschi: ciapa el terùn / e tifa atalanta :-)

comunque è du gust is meglio che one, non megic one. che vuol dire megic one?

Anonimo ha detto...

Boh infatti non me lo ricordavo bene...
Stasera correggo che adesso devo scappare!

Anonimo ha detto...

"chi non vota, non fa quorum. ergo, il presidente non ha votato, come prassi, quindi non fa quorum".
Corra', ho capito. È una questione di prassi, non di regolamento.
PS: solo per abituarvi, ma se nella precedente legislatura con tutto quel vantaggio ci sono state continui scazzi sulle vostre interpretazioni procedurali, sto giro succederà 5 volte tanto. Dai, vi rifarete nel 2011..

Anonimo ha detto...

... forse ...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

Non è esatto che chi non vota non fa quorum. Non fa quorum chi non è presente in aula. Altrimenti non si capisce perchè per fare mancare il numero legale bisogna uscire dall'aula, basterebbe non votare. Comunque come al solito in Italia i bizantinismi prevalgono sulla sostanza: del rifinaziamento della missione in Afghanistan se ne fottono allegramente tutti.

Anonimo ha detto...

l'uscita dall'aula è un clamoroso atto di protesta

ad ogni modo, la prassi è quella del presidente di non partecipare al voto. la regola scritta - quella che qui interessa - è quella di contare solo chi partecipa al voto. ecco perchè è un fatto regolamentare: sarebbe stata una mera questione di consuetudini e prassi solo qualora il presidente avesse votato - saremmo stati a posto col regolamento. invece no

(niente commenti sul 28 giugno 2006, comunque)

Anonimo ha detto...

Fabrizio, ma quali scazzi ci sono stati a livello procedurale nella precedente maggioranza?
Sia Casini che PEra hanno rispettato le regole.

La sinistra ha occupato TUTTE le CARICHE deLLO STATO e quello di ieri è il risultato palese di una massa di manigoldi che fanno e disfano.

BEato te che credi che bisognerà aspettare il 2011 per rifarsi...

Anonimo ha detto...

Quella del 28 non me la ricordo, scusa. Io quella di ieri continuo a non vederla come regolamentare, ma come praxis.
Kaglio', stai a scherzare vero? Dimmi che scherzi. Ti devo fare la lista degli scazzi con pera e casini? Dimmi che scherzi... Vogliamo parlare dell'approvazione della Cirami? Dello scazzo sull'indultino tra Casini e la Lega? Devo fare la lista?
Comunque, questa cosa di prendersi tutte le cariche la trovo anch'io una caccata. Senza fare il purista è una caccata creata da ferrara nel 1994. E poi proseguita. Non giustifico i miei, ma dico che giulianone il sofista fece fare una stronzata. Di quelle che mettono tutti contro tutti.
A me comunque in generale mi sta bene: noi a governare e voi a controllare le regole. Non ci vedo niente di male. Sfogatevi ben bene... :-))

Anonimo ha detto...

Post splendidissimo, anche se continuo a trovare assurdo aver chiuso il blog :-)

Anonimo ha detto...

no, non è procedurale

se ad essere non votante eppure conteggiato fosse stato il senatore pinco pallino del partito degli anonimi - tanto per dire - il problema sarebbe stato il medesimo. tutt'altro che prassi

Anonimo ha detto...

volevo dire che non è problema di prassi, ma procedurale, all'inizio

Anonimo ha detto...

«Nel conteggio del quorum secondo il regolamento del Senato si calcolano solo i senatori che hanno votato».

Peccato che non sia vero: l’art. 107 del Regolamento del Senato basa il numero legale sui presenti, non sul numero dei votanti.

Il quorum, come hai ricordato, era di 160 senatori. Presenti in aula, 160 senatori.

Non mi pare che questo significhi fare carta straccia del Regolamento.

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

...