venerdì, giugno 16, 2006

De furto digitali/2

BREAKING NEWS: Bill Gates vuole andare in pensione nel 2008. Bill perché???? Ma lo capisci che tu sei il simbolo del capitalismo???? Lo capisci che poi chi li fermerebbe i sindacati italiani dal chiedere le baby-pensioni pure in Italia???? Bill ripensaci o ci mandi l'economia a puttane!

Ieri avevo scritto questo post in un momento di rabbia, perché confondere ladri e proprietari è una delle cose più sbagliate che ci sia.
Molti commenti sono stati positivi, ma altri più cauti ed hanno introdotto elementi interessanti per far proseguire il dibattito sulla strada di una soluzione condivisa.

Riporto alcune delle conclusioni invitandovi a leggere anche gli altri due post sull'argomento:
1) eravamo partiti dalla confusione e il caos che imperversano nella rete (e come in tutte le cose, gli eccessi "stroppiano" e finiscono per avere conseguenze anche sulle cose positive)

2) abbiamo detto che non si possono confondere ladri e proprietari altrimenti anche i "nostri" futuri diritti "digitali" andranno a farsi benedire.

3) John Christian però ci ha messo in guardia dal fatto che non tutti gli strumenti legislativi usati sono adeguati o sufficienti

4) per finire, nei commenti al mio post, in cui Maurizio (visto che ha un blog non mi dispiacerebbe se dedicasse alla cosa uno dei suoi ottimi post!) ha tenuto ad elencarci alcune delle prospettive più inquietanti che potrebbero arrivare in futuro e, che, aggiungo io, in America esistono già da vari anni e quindi sono tutt'altro che mere possibilità.

Ad es. alcuni anni fa, restai sconvolto da una sentenza di un tribunale americano che diede ragione alla Microsoft la quale affermava una cosa semplicissima: quando negli USA viene venduta una Xbox, il proprietario si porta a casa solo il "diritto" ad utilizzarla per giocarci, ma la Xbox non può essere modificata perché è ancora di proprietà della Microsoft... E' passato qualche annetto, la sentenza bisognerebbe rileggerla, ma se non sbaglio i concetti erano quelli (se qualcuno ha memoria migliore della mia, si faccia avanti e mi dica se ho detto una cazzata megagalattica!). Insomma l'era dei trusted computer, dei DRM invasivi che non permetteranno ai cd di leggersi su tutti i lettori o addirittura un diverso concetto di ciò che viene venduto (diritti di "usufrutto" o anche i chip contenuti nella playstation?) stanno per arrivare... fra non meno di 10 anni per fortuna.

Ma esistono altri modi per proteggere i contenuti digitali? Ad es. la Nintendo fece la cosa più semplice di tutte quando vendette il suo Gamecube: invece di usare un DVD tradizionale, si affidò ad un formato diverso: in questo modo non esistevano masterizzatori atti a scriverne copi. Sicuramente i piratozzi riuscirono a bucare anche quella piattaforma, ma il crac era troppo complicato che la pirateria per Gamecube è davvero un nulla se confrontata a quella per Playstation o Xbox.

Ma c'è anche chi ragiona in modo completamente opposto alla Nintendo: la nuova Xbox360 usa DVD normalissimi (e quindi copiabilissimi) e non ha pensato (o forse l'ha fatto apposta?) che usare normalissimi pezzi di computer nuoce gravemente alla salute (e già ne aveva pagato le conseguenze con la Xbox1). Oggi basta aprire la console, estrarre il lettore DVD SATA, connetterlo al PC e flasharli il firmware per ottenere che quello salti il controllo di protezione e legga anche giochi protetti. Credo che questa sia stata la modifica più facile e più veloce della storia se pensiamo che la X360 è uscita a dicembre e a maggio è stata craccata. Aggiungiamo pure che è poco costosa (io ho speso solo 20 euro per il controller PCI SATA che non avevo sulla mia ormai troppo vecchia scheda madre) ed il gioco è fatto alla modica cifra di un DVD Dual Layer (4 euro) a gioco (usatela per i backup di giochi che possedete.. possedete in modo "tradizionale").

Insomma, l'utente oggi è un po' in balia della major e delle multinazionali che da una parte vorrebbero bloccare la pirateria, dall'altra la usano per far vendere di più il prodotto. E' più una lotta tra venditori di hardware contro quelli di "contenuti" e di software, che una vera e propria guerra agli utenti. Solo che questi in alcuni casi ci vanno di mezzo, in altri si godono l'andazzo mettendo a dura prova la loro connessione (e rifacendosi delle connessioni a 24000 bps che per scaricare una foto porno ci volevano 10 minuti ;)))))) )

Il dibattito può continuare!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La prima notizia mi taglia le gambe e mi toglie ossigeno ai pochi neuroni disponibili per l'analisi del tutto ma ci proverò.

Da buon Capitalista DOC e liberista DOCG dico che la proprietà privata è sacra e lo è anche quando è proprietà "intellettuale".

mi lascia un po' perplesso la sentenza a favore di Microsoft perchè gli utenti andrebbero avvertiti e perchè se mi compro una x-box voglio avere la possibilità di installarci sopra quello che voglio.

Poi rimane il problema dell'utilizzo che facio delle mie modifiche.

Un metodo easy-easy sarebbe quello di togliere la componente HW e realizzare giochi ai quali si accede on-line (mancano le connessioni dirai tu e c'hai ragione ma di meglio non mi viene).

Un esempio di una via di mezzo molto ben riuscita è stata la serie Command & Conquer della Westwood (poi acquisita da EA). Il giochino aveva un numero di serie per l'installazione. Se giocavi in modalità s.a. potevi installarlo a tutto il tuo quartiere che nulla succedeva. Il problema nasceva quando volevi giocare on-line.

C&C ha fatto del gioco on-line la sua forza tanto che per le nuove serie (Generals) alcuni compravano il CD solo come "chiave" per accedere al server della EA senza nemmeno iniziare le mission in stand-alone.

Giocare in-line con un CD craccato (che si riduce alla definizione di un CD che si è già registrato con la sua chiave sul server EA) non è possibile.

Dove voglio parare?
Bene vengano le leggi ed il farle rispettare (law & order) ma uno sforzo di fantasia dei produttori permette di limitare un buon 80% della pirateria.

HI!

Anonimo ha detto...

Rob... quello che hai detto tu non è un metodo è la SOLUZIONE FINALE di cui non potevo parlare perchè... perché... perché... molto probabilmente lo scopri quando torni in ITA!
Però il post parla anche di Bill Gates... forse le due cose sono legate dal DESTINO... ma dato che ti piace così tanto LOST, ti voglio tenere col fiato sospeso ;)))))))
(anche perchè devo ancora finire di fare certe verifiche!)

Anonimo ha detto...

Ciao, non rattristiamoci per Bill Gates: ha fatto la sua carriera ed ora desidera godersi i vasti frutti della sua carriera. Vi saranno altri Bill :)

Robinik, brillante come sembpre, ha trovato l'esempio perfetto per illustrare il mio delirio incomprensibile di ieri: cosi' come la tecnologia ha reso facile una violazione del diritto di proprieta', cosi' una ulteriore evoluzione tecnologica riporta in equilibrio la bilancia.

Kagliostro, l'era del DRM invasivo e' proprio quello che vorrei evitare. Esattamente come vorrei evitare che si applicasse all'HW la stessa filosofia del SW, ossia la preparazione di EOLA lunghi come prospetti di IPO dove si dice che l'utente non e' il proprietario di un bel nulla, ma ha semplicemente pagato in anticipo per una licenza di durata indefinita ma decurtabile a piacimento dall'azienda fornitrice. Non sono contro la contrattualizzazione precisa, e' una delle chiavi per garantire i diritti di proprieta'. Ma tale contrattualistica andrebbe scritta in modo chiaro e semplice. Meno ci affidiamo ad escamotage che includano legioni di avvocati, Tribunali e polizia e piu' ci affidiamo a soluzioni tecniche e ad accordi fra partecipanti al mercato e meglio risolveremo il problema, secondo me.

Quello che poi dici sulla politica schizofrenica di alcune aziende riguardo alla pirateria e' verissimo: ricordo ancora Bill affermare, in un raro momento di spontaneita', che Microsoft non si preoccupava di perseguire la pirateria da parte degli utenti dei college.
Il ragionamento era semplice e genialmente diabolico, un puro esempio di cosa abbia reso rande e ricco Saint Bill: primo, si trattava di un target privo delle capacita' di spesa necessarie ad acquistare il prodotto, quindi non avrebbe mai generato reddito; secondo, la politica di MS era di non scontare troppo il prodotto, quindi non avrebbero potuto allargare a tale fascia il proprio mercato potenziale; terzo, lo studente che imparava a smanettare su Windows vi si abituava ed una volta cresciuto, vi erano buone probabilita' che diventasse un utente pagante. Geniale.

LOST.. aaahh belle l'ultima puntata della SECONDA serie...
Mlle saluti , domani mattina si parte per Sestri.

Anonimo ha detto...

geniale MA QUALCUNO HA FATTO MEGLIO

APPLE esiste oggi solo ed esclusivamente perchè a suo tempo si è accalappiata il MEGA CONTRATTO di fornitura con l'omologo DEL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE ......in USA .
ed è successo che , imparando da adolescente ad usare un mac , moltissimi gli siano rimasti fedeli anche da adulti

l'aspetto FASHION è arrivato solo molto piu' in la con i tempi .

@ KAGLIOSTRO , per un articolo caustico sull'argomento ci sto pensando da tempo , appena ho tempo me ne occupo .

Anonimo ha detto...

Maurizio la tua preparazione sull'argomento inizia a intimorirmi... mi sa che ho trovato un valido concorrente computer-storiogriafo... cerca di trovarlo 'sto tempo perché io sono abbastanza impaziente quando si parla di PC.. non riesco a star lontano da queste discussioni...