In lutto per al-Zarkawi

Grazie alla segnalazione di Maurizio, sappiamo che ieri è stato un giorno di lutto per tutto gli italiani: infatti mentre al Celio una folla infinita esprimeva il proprio cordoglio alla famiglia del giovane caporal-maggiore Alessandro Pibiri ucciso in Iraq dalle forze terroriste, c'era un posto in quel di Gubbio, dove la fascetta nera al braccio la si metteva in ricordo del terrorista al-Zarqawi.

Triste. Perché piangere al-Zarqawi vuol dire non avere capito proprio nulla di chi siano gli aguzzini. E non perché lo dicono gli Americani o i "fascisti", ma perché sono stati gli stessi iracheni a "venderlo" al nemico. Infatti per quel che se ne sa, i "resistenti" iracheni non vedrebbero più di buon occhio i terroristi di Al-Qaeda importati dall'"estero" (al-Zarqawi era giordano!) e starebbero cercando di "farli fuori". Ma al Campo imperialista non si tirano certo indietro se devono festeggiare un terrorista.
E contemporaneamente riescono a centrare sempre la parte sbagliata, anche quando non stanno con gli Americani!

A corredare la giornata anche Diliberto che ha fatto la sua solita figura di m...a.
Pur di guadagnare qualche voto, si è recato al capezzale del maresciallo Pibiri ed ha iniziato la sua solita tiritera dell' "andiamo via da questa sporca guerra".
A parte il fatto che lui sta a Roma, ma il fratello del soldato morto gli ha chiesto gentilmente di andarsene prima lui aff...o, perché i soldati italiani non stanno combattendo nessuna guerra di occupazione. Viceversa fanno la guerra al terrorismo che è cosa ben diversa.
Ma per Diliberto questi son discorsi troppo complicati... troppo complicati per uno "sciacallo"!