martedì, novembre 15, 2005

Sostituiamo l'esperanto all'italiano (by presidente dell' Accademia della Crusca Italiana)

PREMESSA : prima che fraintendiate, io non ce l'ho con gli esperantisti, ce l'ho con gli idioti !

Non c'hanno pace questi.... il filtro fiore Bonomelli se lo fumano invece di farci delle tisane rilassanti. Siccome pure nel più pezzente degli italiani scorre qualche microgoccia di "inventività", mentre un gruppetto di istancabili dittatori si danna per spostare i server centrali che indirizzano il traffico internet (tutto ciò solo perché gran parte di essi, nemmeno tutti, risiede nel paese che internet l'ha inventato e l'ha pure portato avanti ovvero gli States), spunta fuori una proposta di Francesco Sabatini, il presidente dell'Accademia della Crusca, per sostituire l'esperanto all'inglese "almeno" nel gergo informatico.
Insomma che succede quando il provincialismo-nazionalista francese viene fecondato artificialmente con la stupidità di certi italiani ?
Escono fuori proposte del genere : poiché gli esperentasti sono decenni che si dannano per far parlare il loro linguaggio a tutto il mondo e visto che il tentativo è MISERAMENTE fallito, allora diamogli (io, presidente dell' accademia della crusca italiana, che si suppone dovrebbe difendere e diffondere il più possibile l'italiano) almeno un'altra chance.
PILLOLE DI UN'INTERVISTA SURREALE (Punto-Informatico, avamposto prodiano-no global della realtà informatica italiana, intervista Francesco SAbatini, pres. Accademia della Crusca italiana in forma "privata")
1) Quel barbaro linguaggio inglese (brrrrr, che skifo!) si sta imponendo nel nostro gergo comune con parole orripilanti come "scanner" (aiuto!), "chattare" (mi vengono i brividi!), ed anche "worm", "spammare" ed altri disgustosi termini provenienti, CHISSA PERCHE', sempre dallo stesso paese d'oltreoceano : NOI dobbiamo impedirlo.
2) Fallita purtroppo la via dell'esperanto come lingua ufficiale mondiale ("tanti disagi imporlo, ma poi grandi vantaggi per l'Europa" "sarebbe utile solo se imposto a livello MONDIALE"), si potrebbe pensare di utilizzarlo per coniare dei nuovi termini da introdurre nel parlato comune.
3) Però attenzione : non la parte tecnica del linguaggio informatico che dovrebbe rimanere inglese (sempre più difficile !), ma le parole che si usano nella vita di tutti i giorni .. beh, sarebbe molto utile dotare tutti gli essere viventi di un dizionarietto di 100 parole come appunto "scanner", "chattare", "spammare", tradotte in esperanto ! Che gran comodità.
4) Ovviamente non parliamo a nome di tutta l'Accademia della Crusca, ma solo a titolo privato : certo all'inizio del 2006 l'Accademia proporrà un convegno per sviscerare tutte le difficoltà per appianare la strada all' Esperanto Informatico.
5) Fine dell'intervista !

Ovviamente perché fare tutto ciò ? Beh, i comunisti sono bravi a fare solo due cose :
a) Dileggiare tutto quello che fanno gli altri
b) "Complicare" (usiamo un eufemismo,và) la vita del prossimo

E' chiaro che oggi la lingua inglese domina grazie alla potenza della sua ex-colonia più famosa e non in virtù di conquiste militari o per l'uso della forza, ma perché il "meglio" viene da lì.
TUTTO IL MEGLIO : dai film all'informatica. dai mezzi di spostamento, alle case, dall'areonautica alle navi, fino alle conquiste spaziali.
Si può stare a chiacchierare quanto ci pare sul dissesto delle scuole USA (un dibattito di qualche giorno fa), ma i giapponesi negli anni '80 e i cinesi di oggi, venivano e vengono spediti negli States ad imparare. E tutta Europa, quella buona, va lì a studiare.

Noi oggi non riusciamo a costruire un ponte perché "potrebbe crollare per un sisma" (Messina docet) né una ferrovia di vitale importanza per il commercio perché non si sa come eliminare immediatamente il terriccio scavato nella montagna pieno di uranio (TAV).
Siamo INDIETRO SECOLI : però se per legge cambiamo la lingua più usata nel mondo "libero" allora ci sentiremo meno INFERIORI !
Non so perché, ma proposte del genere mi ricordano sempre Asterix e i francesi.

Cmq consigliamo al buon Sabatini di diventare il presidente dell'Accademia della Crusca dell'Esperanto invece che di quella italiana : se uno che siede in un posto così importante non ha capito quali siano i veri motivi del prevalere di un certo linguaggio su un altro, farebbe meglio a "spararsi".

251 commenti:

1 – 200 di 251   Nuovi›   Più recenti»
Anonimo ha detto...

Kagliostro basta con gli scherzi.
E' evidente che questa è una delle tue formidabili gags.

Anonimo ha detto...

Kagl ma perchè non riesco a visualizzare i commenti?

Anonimo ha detto...

Kagliostro basta con gli scherzi.
E' evidente che questa è una delle tue formidabili gags.

Anonimo ha detto...

Purtroppo no.

Io non so se il presidente dell'accademia si sia reso conto di quello che stesse dicendo durante l'intervista, ma più ci penso e più mi arrabbio a pensare che Sabatini (che pure è molto stimato) possa anche solo pensarle certe cose.

Mah... sono avvilito, altrochè se sono avvilito.

Un'intervista del genere ti fa preferire le 4 banalità di Ciampi : se Sabatini avesse preso esempio almeno avremmo potuto avere un'intervista d un pazzo, ma di un pazzo che difendesse l'italiano... invece questo se ne esce con l'esperanto... non c'è più religione !

Anonimo ha detto...

Ciao, Kagliostro!
Da quello che so, nel suo piccolo, l'esperanto ha avuto il suo maggior seguito nei paesi dell'ex blocco sovietico.
Naturalmente doveva rappresentare la lingua che si opponeva all'imperialismo dell'inglese.

Bel post, originale e con un sacco di risvolti da commentare.

:-))) Perla

Anonimo ha detto...

GRazie Perla !!
Infatti spero che commentiate tantissimo per la mia felicità !

Anonimo ha detto...

qualcuno di voi mi sa dire almeno una parola in esperanto?? boh!

Anonimo ha detto...

E non hai sentito il Presidente dell'Accademia della Crusca cosa ha dichiarato oggi al Tg dell'una e trenta di RaiUno: " Non permettete più a Kagliostro di scrivere su quel blog lì. E' un insulto alla lingua italiana. Signori dobbiamo combattere con tutte le nostre forze questo scempio all'immagine culturale del nostro paese. Abbiamo impiegato secoli per esser riconosciuti, non possiamo permetterci che arrivi un pivello qualunque e distrugga il nostro lavoro in pochi attimi."

Che paroloni...
Mi spiace amico, io sono con te!
Ciao! :)))

Anonimo ha detto...

Grazie Star !!
D'altra parte questo accade perché Sabatini è arrivato a guardare solo i primi 50.000 blog di Technorati... quando arriverà dopo i primi 900.000 vedrà anche il tuo e pure tu verrai scomunicato....

Cmq ora mi accingo a fare un bel bannerino di protesta al quale tutti voi dovete aderire !
Non dobbiamo fargliela passare liscia a Sabatini!

Anonimo ha detto...

Sottile...
Ehì, sei solo poco più avanti perchè ho pingato un pò troppo! ;)
Ciao!
...non fare bannerini che porta sfiga...oh no, aspè, ma mi stai prendendo per il cuxx?

Anonimo ha detto...

Gustosa questa. Perla ha gia' detto sull'esperanto "reale", ma non cantate vittoria o luridi filoamericani, perche' la valuta scelta dai produttori di petrolio sudamericani per le negoziazioni e' proprio l'euro. Nulla di strano, quindi, dacche' la nuova Unione Sovietica... siamo noi. Esperanto piu', esperanto meno, ce l'abbiamo in t'ou cu lo stesso. :-)

Anonimo ha detto...

Perla poi fa un po' di confusione: l'esperanto si è diffuso di più nell'est europa non perché sponsorizzato dall'URSS, ma perché è nato là, precisamente in Lituania, (ben prima dell'URSS) e perché l'inglese era proibito. Tanto più che nessun governo comunista ha mai sovvenzionato l'esperanto.
Quanto al resto: Kagliosto indica bene quali sono (alcune) delle variabili che spiegano il predominio di una lingua. Ma bisogna spingersi più in là. Sabatini non sostiene l'esperanto, sostiene l'italiano tramite l'esperanto. All'osservatore attento non sfugge che se è vero che l'egemionia economica e culturale spiega il dominio di una lingua, il dominio della lingua contribuisce all'egemonia culturale e linguistica. Continuare a sostenere indiscriminatamente l'inglese, quindi, non è nel nostro interesse. Ben vengano proposte simili, quidni, anzi, si dovrebbero spingere più in là.

Anonimo ha detto...

Scusa ma tu che intervista hai letto?
1. Sabatini non parla mai di lingua barbara.
2. Non dice che la parte tecnica dovrebbe rimanere in inglese. Sul tema non si esprime, visto che il linguaggio di programmazione è una lingua incomprensibile fatta di zeri e uno. Parla di altro.
3. Non vi è nessun accento antiamericano nell'intervista. Constata solo che "una cosa è avere una lingua imposta, che è simbolo di una cultura, di un modo di agire e di un potere; un'altra cosa è decidere tutti, di comune accordo e liberamente, di scegliere un idioma neutro ed adattabile, estremamente flessibile".
4. Non dice che "scanner" eccetera sono parole "orripilanti". Questo lo scrivi tu.
Non capisco cosa c'entri poi Asterix: la maggioranza del mondo non parla inglese, sono gli anglofoni la minoranza.
a presto

Anonimo ha detto...

X PseudoSauro : il cambio di moneta è ben più facile di un cambio di lingua, specie se nel cambio da dollaro ad euro qualcuno ci guadagna.

X Ludovico e Volpe : il post è molto "polemico", più del dovuto sicuramente e va perciò preso per quello che è, cioè una risposta piccata alle stupidaggini.

X Ludovico : a me Sabatini non pare proprio sostenere l'italiano. Dice solo una stupidaggine grossa come una casa sull'utilizzare 3 lingue contemporaneamente : italiano, inglese per i termini di programmazione, esperanto per parole del gergo informatico come scanner e data mining.

Poi starei bene attento a non confondere il predominio di una lingua su un'altra con la semplice introduzione di nuovi vocaboli : io per la baguette utilizzo il termine baguette.Poi possiamo chiamarlo sfilatino, ma non è la stessa cosa. Nel 2005, nel mondo globalizzato, l'uso delle parole "native" è un "piacere" che molti si vogliono concedere. Sabatini dovrebbe tenere conto di questo. Senza che questo intacchi l'italiano che anzi nel cui alfbeto inizierei ad introdurre anche le lettere mancanti come k,y,j etc.

X volpe ti rispondo fra 10 minuti che devo uscire.

Anonimo ha detto...

Kagliostro, Sabatini dice una cosa diversa. Su linguaggio di programmazione non si esprime, perché il linguaggio di programmazione non è una lingua, è un insieme di codici. Parla invece del linguaggio divulgativo. Un po' come il linguaggio dei piloti d'aereo, che è si l'inglese ma un inglese molto "centralizzato" , cristallizzato nelle espressioni da un ente apposito perché se c'è una relazione positiva fra "libertà" di parlare l'inglese che vuoi e incidenti aerei. Ma questo adesso non c'entra.
Sabatini tocca un punto importante, e cioè quello dell'egemonia linguistica, che al di là dei prestiti e calchi lessicali si traduce in una marginalizzazione di pensiero delle altre lingue. Proponendo uno strumento neutro per certi ambiti, ci ricorda che è preferibile l'euro al dominio del marco tedesco. Per ovvie ragioni. In questo senso fa gli interessi dell'italiano.
L.

Anonimo ha detto...

Comunque, Urss o non Urss, e' significativo che non sia stato proposto il latino, che la maggior parte delle popolazioni europee conosce (o conosceva). Il probema dei neologismi esisterebbe comunque; qualunque fosse la lingua adottata, quindi come "soluzione" mi pare oltremodo stupida, come sostiene, e giustamente, Kagliostro. Se a questo aggiungiamo l'approvazione di orrori come "buonissimo" direi che piu' che "alla crusca", siamo proprio "alla frutta".

Lo PseudoSauro

Anonimo ha detto...

X Volpe :

1)Si è vero non parla di lingua barbara : quello ce l'ho messo io, forzando di proposito la mano

2) QUi sbagli tu : primo perché il linguaggio informatico non è fatto da 1\0, ma da "begin end" etc etc eppoi perchè Sabatini lo dice chiaramente:
P.I.Cioè?
F.S. Quella di diventare la lingua ufficiale dell'informatica. In fondo si tratterebbe di imparare un centinaio di parole. Ma attenzione, non parlo di sostituzione del linguaggio software di programmazione ma della divulgazione della terminologia tecnica. Dare insomma a specifici comandi, apparecchiature, azioni, nomi in esperanto, unici per tutto il mondo


3) L'accento antiamericano è contro la lingua : se trova giusto proporre l'esperanto per SEMPLIFICARE, perché non lasciare proprio l'inglese che noi già adottiamo ? Perché per semplificare deve complicare ? E cmq a conferma che è antiamericano scrive pure
"Francesco Sabatini: È indubbio. Soprattutto nel settore dell'informatica l'attacco dell'inglese è stato fortissimo, in alcuni casi devastante"
Ora di quale attacco devastante parla ? che gli americani danno alle cose nomi pratici e che io li uso per semplificarmi la vita ? Che gli americani INVENTANO LE COSE e per questo uno poi adotta i nuovi vocaboli ? Purtroppo le persone come Sabatini operano in modo "sottile" : per questo bisogna stare attenti.

4)Non l'ha detto Sabatini ed è un'altra delle mie forzature : però l'articolista scrive
E così, per esempio in Italia, diventano normali frasi del tipo "accendi lo scanner", "un malware invisibile", "effettuare data mining" per arrivare, se si riflette, ad una meta-lingua come "il phishing che spamma" o "un worm che formatta". È italiano? È inglese? E, poi, paese che vai miscuglio che trovi: ogni cultura ha dovuto fare i conti con questa imposizione di stampo anglofono


Insomma io ho forzato un po' la mano, ma mi pare che più si analizza il testo più saltano chiare le contraddizioni e le stupidaggini di SAbatini.

PS : finalmente qualcuno che mi critica !! E' davvero bello ! Ciao Volpe e ripassa a trovarmi !

Anonimo ha detto...

Comunque, che nella ex Unone Sovietica l'Esperanto fosse stato preso in considerazione come alternativa al russo, una volta instaurato il socialismo mondiale, e' un fatto storico e non un'opinione: informarsi please.

Lo PseudoSauro

Anonimo ha detto...

GRazie Pseudo : io però non voglio aggiungere malignità sul conto di Sabatini. Può anche darsi che lui non fosse a conoscenza di questi particolari (anche se ne dubito).

Purtroppo quando l'obiettivo è unico, alla fine i metodi sono sempre quelli e le parole di Sabatini lo confermano !

Ciao Sauro.
PS : perché non registri oltre al nome utente pure l'indirizzo del tuo blog ?

Anonimo ha detto...

Scusate lo spamming, ma sara' l'eta'... Da che mondo e' mondo la cultura egemone impone la sua lingua. Con particolare riferimento all'informatica, gli USA, anzi, il MIT di Boston hanno prodotto la nuova cultura, il rifiutarne la lingua significa rifiutare la cultura; e' un'operazione semplice che evidenzia la matrice politica della proposta. Che poi i neologismi all'americana non piacciano nemmeno a me, questo e' un altro conto. Basterebbe tenersi la terminologia cosi' come e' stata intesa, anche perche' le implicazioni linguistiche sarebbero infinite, e dunque non si tratterebbe solo di tradurre alcuni termini particolari. Ma la stupidita' incommensurabile della proposta sta proprio nel fatto che l'esperanto non lo conosce nessuno, mentre l'inglese lo conoscono tutti. Mi pare evidente che si tratta del rifiuto dell'intera cultura anglosassone, operato con il pretesto dell' "universalita'" tanto cara ad una ideologia in particolare: quale sara'?

Lo PseudoSauro

Anonimo ha detto...

Grazie Kagliostro. E' pigrizia... siccome non uso il completamento automatico per ragioni di sicurezza, a volte me ne scordo.

Lo PseudoSauro

Anonimo ha detto...

Ludovico credo che l'ultima risposta di PseudoSauro sia abbastanza esplicativa.
Io aggiungo solo un'altra considerazione : l'esperanto non solo non favorirebbe l'italiano, ma lo dannegerebbe pure.
Primo perché è un miscuglio di termini spagnoleggianti, italianeggianti, etc etc eppoi perché è studiato a tavolino per "mischiarsi".
E' una lingua "bastarda" che si confonde e finirebbe per trasformare tutte le lingue in "vulgate" (come dal latino all'italiano) senza risolvere il problema perché creerebbe solo tantissimi dialetti incompresnibili.

Quando dico scanner so a chi mi riferisco.
Quando dovrò dire "scansionatore" non avrò la stessa consapevolezza, finendo per adoperare lo stesso principio di modifica delle parole pure con altri termini.

E' proprio quello che si propone di fare l'esperanto.

Poi se il problema è quello di avere termini sempre UGUALI ovunque basta stabilirlo : ma il tutto si può fare prendendo già gli attuali termini inglesi in vigore, proprio come nell'areonautica.

Anonimo ha detto...

Esatto Kagliostro. Ma c'e' un altro punto fondamentale; ogni lingua non implica solo un modo di parlare e di scrivere diverso, ma anche un modo di pensare diverso. Alcuni concetti esistono in una lingua e non esistono in altre. Il cambiare lingua, dunque, significa anche cambiare modo di pensare. Uomo "nuovo", Lingua "nuova" (deja vu?). Senza considerare il fatto che la maggior parte degl'individui del pianeta usa lingue che non hanno nulla a che fare con quelle europee. Questo spiega quanto sia "politica" una proposta del genere, quanto sia supponente il pensare che nessuno arrivi a questa conclusione, e quanto sia stupida, secondo criteri razionali, la proposta. Se poi si considera che i "custodi" della lingua e della sua evoluzione dovrebbero riconoscersi, quantomeno, nella cultura indo-europea e conoscerla profondamente, cio' illustra in quale abisso d'ignoranza siamo ormai immersi dal '68 in poi.

Anonimo ha detto...

Pseudo io sono d'accordissimo con te (tra l'altro ho sempre pensato anche io che le parole, anche il loro "suono" influenzino pesantemente sul messaggio e quindi sul modo di pensare).

Io ho cercato il più possibile di attenermi (non benissimo, come mi ha fatto notare Volpe) solo alle parole di Sabatini, per evitargli di dargli dell'antiamericano a casaccio. PErò è ovvio che se ha detto quelle cose le ipotesi sono due : o non sa veramente un caxxo di lingue e dialetti (ed è il pres. dell'Accademia della Crusca perdinci) oppure è solo un antiamericano ruffiano.
Sinceramente sono indeciso tra queste due ipotesi.
Ciao Pseudo

Anonimo ha detto...

X lo Pseudosauro:
ma di cosa stai parlando? URSS - esperanto? Ma se Lenin stesso disse che la lingua del socialismo sarebbe stata una grande lingua di cultura (francese, russo, tedesco o inglese)? L'URSS non ha mai considerato l'ipotesi di adottare l'esperanto, questa è pura propraganda. Anzi, Stalin perseguitò gli esperantisti (leggiti: "la lingua pericolosa"di U. Lins). Gramsci li dileggiava (vedi "grammatica e linguistica"). Vi è stata all'interno del movimento esperantista una corrente socialista, guidata da Lanti, che ha fondato la SAT- Associazione mondiale sei senza-nazionalità, ma essa è stata e resta, marginale.
Mi spiace, ma devi rivedere le tue fonti :-)

Anonimo ha detto...

Brevemente per pseudo e kagliostro:

1. kagliostro, scusami, leggi bene: “Ma attenzione, non parlo di sostituzione del linguaggio software di programmazione ma della divulgazione della terminologia tecnica”. Si parla di divulgazione, appunto.

2. Guarda, la questione della lingua è complessa e molto spinosa. Da quello che vedo dal tuo blog, aquile e bandiere varie, vedo che sei vicino all’America. Mi sta benissimo, non ho nulla in contrario. Questo solo per dire che comunque la si veda, la verità su queste cosa resta soggettiva (che non è un male in sé).

Tornando alle questioni tecniche:

3. Gli americani inventano? Beh, spagnoli e francesi, islandesi, cinesi e altri, traducono o calcano, adattando alle loro lingue concetti non nuovi. Bookmark, incomprensibile per un italiano, altro non è che “segnalibri” (come si vede in “Mozilla”). “Cruscotto” per esempio è un traduzione creata dagli operi della fiat per tradurre l’impronunciabile tedesco “Armaturenbrett”. Ma la questione delle parole non è particolarmente importante, non sono per il purismo.

4. Come segnala Pseudo “Da che mondo e' mondo la cultura egemone impone la sua lingua”. Ecco il punto. Non si tratta quindi né di opporsi all’America, né di rifiutare la grande cultura anglosassone. Si tratta di evitare l’egemonia, ché essa è negativa di sé e ha effetti distortivi. Sabatini ci invita solo a non perdere il buon senso, e a non lasciarsi ingannare dalle sirene del “globale”, perché non esistono culture e lingue nazionali “internazionali” o “globali”. Mentre l’incontro fra culture è bene, l’egemonia no. Guarda come è finita in Irlanda…

5. Che l’inglese lo conoscano tutti è un altro mito. In europa a parlarlo decentemente non si arriva nemmeno a un quarto della popolazione (tolti gli inglesi). E poi, ragazzi, questa è una tautologia: le lingue la gente le parla perché gliele si insegna. Insegnate a tutti il coreano e tutti parleremo coreano.

6. Sull’esperanto. Kagliostro. Ma non ti rendi conto che quello che tu paventi per l’esperanto sta avvenendo già adesso per l’inglese. E’ l’inglese che esclude, che sta trasformando tutte le lingue in vulgate, che dialettizza le altre culture (leggiti English-only Europe? di Phillipson e Language and symbolic power di Bourdieu). E’ l’inglese che è già diventato oggi un insieme di pidgin e di dialetti incomprensibili che rende difficoltosa la comunicazione (sabatini lo accenna). Lo dice anche Pseudo “ogni lingua non implica solo un modo di parlare e di scrivere diverso, ma anche un modo di pensare diverso”. Appunto, è l’inglese ad essere “politico”, a “cambiare modo di pensare degli altri", anche il nostro. Se i popoli non di lingue europee adottano l’inglese è proprio perché ci sono motivazioni “politiche” dietro. Se a te sta bene, nulla in contrario, ma non pretendere che tutti siano d'accordo. Non significa essere antiamericani, significa semplicemente tenerci alla propria lingua e cultura. Noi italiani non abbiamo nessun obbligo verso l'inglese.

7. L’esperanto, non essendo lingua di nessuno, non veicola proprio nulla. E’ territorio neutrale sul quale ci possiamo incontrare. E non essendo la lingua di nessuna potenza, non si corre nemmeno il rischio che marginalizzi. E’ questa il vantaggio. Certo, possiamo discuterne, le opinioni sono soggettive, non ho la verità in tasca. intanto noto che l'esperanto continua a diffondersi nel mondo: andate a dare un occhio alla prima TV in esperanto su: http://www.internacia.tv/

Anonimo ha detto...

Ludovico: e' sacrosanto cio' che dici; per quanto attiene alla filologia dell'URSS l'esperanto era "controrivoluzionario" e piu' vicino ai menscevichi che ai bolscevichi, ma e' "da mo" che le due internazionali si sono saldate ed hanno trovato l'accordo tanto desiderato dai secondi; anche se le rispettive "basi" non sono state molto informate. L'esperanto e' semplicemente obsoleto sia da un punto di vista linguistico che ideologico, ma si sposava bene con la creazione della nuova societa' e dell'uomo nuovo in quanto avrebbe fatto tabula rasa delle culture preesistenti. La definizione della lingua nuova era ancora roba da laboratorio considerato solo il primo cinquantennio di socialismo reale e la priorita' era comunque la collettivizzazione, ma le dottrine non erano monolitiche come si crede ora e v'era una certa differenza tra i puri ed i nazionalisti piu' o meno consapevoli. Vedro' di rintracciare qualche vecchia lettura a conforto della mia tesi.

Lo PseudoSauro

Anonimo ha detto...

Pseudosauro, vorrei ritornare sul punto perché vorrei essere chiaro. Non esistono legami diretti fra movimento comunista (bolscevico o menscevico) e movimento esperantista, e quei pochi che ci sono sono marginali rispetto al resto. Il movimento esperantista non si è mai schierato con nessuno, si è sempre tenuto fuori dalle questioni politiche. Gli ideali del creatore della lingua (Zamenhof) erano altri, radicati nella pace e nella fratellanza umana con una punta di ecumenismo, ma non contemplavano per nulla né la crazione di un uomo nuovo, né la tabula rasa di cui parli tu. Gli ideali poi si sono persi per strada e adesso ognuno fa quello che vuole della lingua.
Quanto al'obsolescenza linguistica, mi sembra un concetto non chiaro. Strutturalemente la definizione è priva di senso. Cosa vuol dire obsoleto? Vecchio nella sintassi? Beh, le regole del'italiano hanno 800 anni... L'esperanto è molto più attuale di tante lingue naturali indigene, per il semplice fatto che è rimasto vivo durante questi anni, al punto da divenire una delle principali lingue di Wikipedia e la terza lingua straniera più studiata nelle università Ungheresi. Esistono i termini per dire computer, chat ecc.
Dal punto di vista ideologico, semplicemente non c'è nessuna ideologia. Quindi non può essere ideologicamente obsoleto.

Anonimo ha detto...

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