lunedì, aprile 03, 2006

Il Dalai Lama, questo omofobico

Immaginate se le seguenti parole le avesse pronunciate un qualsiasi sacerdote della Chiesa Cattolica o anche un semplice fedele: minimo minimo avrebbe perso i "gradi" nella Commissione europea.
Invece sentite qual'è il pensiero del Dalai Lama riguardo a degli argomenti spinosissimi come omosessualità e sesso senza finalità procreative:


“Una coppia gay mi è venuta a trovare, cercando il mio appoggio e la mia
benedizione. Ho dovuto spiegar loro i nostri insegnamenti. Una donna mi ha
presentato un’altra donna come sua moglie: sconcertante. Al pari dell’uso di
certe pratiche sessuali fra marito e moglie. Usare gli altri due buchi è
sbagliato”…
E ancora:
“Un amico occidentale mi ha chiesto che male possa mai venire da due adulti
consenzienti che fanno sesso orale, se a loro piace. Ma lo scopo del sesso è la
riproduzione, secondo il buddhismo. Gli altri buchi non creano vita. Non posso
condonare questo genere di pratiche”…

Pensieri molto "grossolani"... anzi più che "grossolani" direi "semplici", da "prete di campagna": eppure il Dalai Lama è considerata un'autorità, il buddhismo visto con rispetto proprio per il suo ascetismo. Ma anche per il Dalai Lama e per il buddhismo c'è qualcosa che non funziona se qualcuno si affida ad altri "buchi".

Chiaramente qui si rispettano tutte le opinioni, ma si è curiosi di capire come mai il "sesso" o l'omosessualità vengano recepiti dalle religioni di qualcunque continente come qualcosa di "innaturale", di "non giusto".

Ed il Dalai Lama non mi pare che abbia alcun Concordato da difendere... o sbaglio?

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Non avrei mai pensato di essere l'ispiratore del Dalai Lama.
Dalai Oti

Anonimo ha detto...

quindi tu Otimaster.. non ti fai fare i pompini?

Anonimo ha detto...

se lo viene a sapere capezzone!!!

Anonimo ha detto...

Non ho capito di quale buchi stiamo parlando :-)

Anonimo ha detto...

anche a me piace tanto Lost, Bisqui... stiamo parlando di buchi del bilancio, naturalmente :-)

Anonimo ha detto...

Secondo me i capi religiosi hanno tutto il diritto di usare o non usare tutti i buchi/incavi/attrezzi gommosi che preferiscono, nonché di vincolare al loro uso/non uso i fedeli di suddette religioni. Basta che non ci finisca in mezzo lo Stato..

Anonimo ha detto...

Strano, ricordo Nietzsche sostenere nell'Anticristo che l'unica religione possibile fosse il buddhismo, in quanto rappresentava la fuga dal dolore e non dal peccato...

Anonimo ha detto...

Brainwash dici bene, però questo può essere visto da tutte e due le parti.
Ad esempio io sono molto "astrolabiano": Astrolabio infatti sostiene che uno stato che si rispetti non dovrebbe avere nessuna forma di matrimonio né omo né etero.

Jinzo che te devo dì? il Dalai è il Dalai... forse Nietzsche aveva preso una toppa o si era visto troppe volte "7 anni in Tibet" con Brad Pitt... Chi lo sa?
Cmq a parte questo credo che le religioni tutte debbano contemplare per forza il DOLORE e l'espiazione perché ti devono portare al cospetto di un Essere infinitamente più PURO e non ti ci puoi mica presentare con la tua anima sporcata da tutti i filmetti porno... Il dolore ed il patimento è l'unico modo per espiare i peccati.
Trovare una religione che non contempli il SACRIFICIO mi pare alquanto difficile.

Anonimo ha detto...

Il Criterio – per una rivista del conservatorismo liberale
Vieni a trovarci, che tu sia conservatore o meno!
Saluti, la Redazione

Anonimo ha detto...

scrivi:
si è curiosi di capire come mai il "sesso" o l'omosessualità vengano recepiti dalle religioni di qualcunque continente come qualcosa di "innaturale", di "non giusto"

semplice: forse perchè l'omosessualita (non il sesso, non lo dice questo) è INNATURALE!
dopo di che le persone omosessuali vanno rispettate come le altre, ma senza pretendere che certe scelte debbano essere condivise.
Peraltro, io non conosco una antropologia dove gli omosessuali siano tollerati: vorrà pur dire qualcosa che solo in ambito cristiano vedano riconosciuti i loro diritti inalienabili (non equivochiamo però, la famiglia non è un tale diritto)

Anonimo ha detto...

Beh, parlare di "buchi" è proprio un po' "grossolano"...

Comunque non mi risulta che il buddismo contempli concetti come "peccato", "sacrificio", "espiazione" propri del cristianesimo.
L'obiettivo del buddismo non è l'annullamento dell'individuo nel nirvana?

Il discorso sul sesso del Dalai mi pare semplicemente utilitaristico, non "etico" alla maniera della dottrina cattolica.

Anonimo ha detto...

Mauro dovresti chiederle al Dalai Lama certe cose, non a me.
DEfinirlo utilitaristico mi sembra un po' forte.

Cmq debbo dire che almeno nella dottirna cattolica (da quello che ne posso limitatamente sapere io)il peccato non è fine a sé stesso, né è una semplice regola da rispettare.
Quando si pecca si perde la GRAZIA DI DIO che è il più grande dono ricevuto e l'uomo viene "trasformato" anzi "deformato" dal peccato.
In pratica il peccato non agisce solo in quel particolare momento, ma cambia in peggio l'uomo anche dopo rendendogli difficile un successivo avvicinamento a Dio.

Nel buddismo non c'è il peccato, ma alcune pratiche distolgono l'uomo dalla preghiera rendendogli più difficile arrivare a DIo!

Ciao Mauro

Anonimo ha detto...

Ma nel buddismo non c'è Dio: anche se ha subito un processo di divinizzazione, il Budda era solo un uomo.
Anzi, il buddismo è più una filosofia esistenziale che una religione.

Anonimo ha detto...

Ma nel buddismo non c'è un Dio creatore: anche se ha subito un processo di divinizzazione, il Budda era un uomo.
Il buddismo, più che religione, è una filosofia esistenziale.

Anonimo ha detto...

Io veramente sapevo che era una religione non rivelata, ma cmq una religione in cui prima o poi si deve arrivare in una sorta di paradiso...

Cmq ripeto: chi meglio del Dalai Lama?

Anonimo ha detto...

Chi mi assicura che il Dalai Lama abbia veramento fatto queste affermazioni? Non potrebbero essere state travisate o mal riportate? L'omosessualità non è di per se' condannata dal buddhismo perchè non reca dolore a nessuno. Non è ben vista come pratica in assoluto.

Anonimo ha detto...

Ho sentito anche io, dopo aver letto queste stesse dichiarazioni del Dalai Lama che non mi hanno certo fatto piacere, in quanto gay e buddhista (ma non della sua corrente) che non sarebbe stato tradotto corettamente il suo pensiero. Chi dirà il vero? Fatto stà che comunque il Dalai Lama non è così rappresentativo di tutto il buddhismo. Quello che pratico io (qual' è puoi fartene un' idea scorrendo qualche post nel mio blog) non ha nessuna discrimininate rispetto le tendenze sessuali.ciao

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